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“SOGNO OLIMPICO – L’ITALIA VERSO RIO 2016”: MALAGO’ ALL’INCONTRO GLGS-USSI A MILANO

Milano –  “Qual è lo stato d’animo alla vigilia di Rio 2016? Quante medaglie mi aspetto di vincere? Io dico che mi aspetto il massimo, e sono certo di poter affermare che siamo in grado di fare anche meglio delle precedenti Olimpiadi, perché lo sport italiano sta dando il massimo”. Parole del presidente del CONI, Giovanni Malagò, protagonista dell’incontro “Sogno Olimpico – L’Italia verso Rio 2016”, organizzato a Milano dal GLGS-USSI Lombardia con il patrocinio del Comitato Regionale Lombardo del CONI.

L’incontro si è svolto presso la Scuola Militare Teuliè che, come ha sottolineato il suo comandante, col. Gioacchino Violante, è anche scuola e luogo di attività sportive.  Oltre a Malagò sono intervenuti come relatori  l’assessore regionale allo Sport, Antonio Rossi (plurimedagliato  olimpico nella canoa), il console generale aggiunto del Brasile a Milano, Joao Mauricio Cabral de Mello, il vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Umberto Zapelloni, e Davide Oldani, Sport&Food Ambassador Italia Team, lo chef d’eccellenza cui è affidata l’alimentazione degli azzurri a Rio.

I saluti sono stati portati, oltre che dal Comandante Gioacchino Violante, dal presidente del GLGS-USSI Lombardia, Gabriele Tacchini, e dal presidente del CONI Lombardia, Oreste Perri (ex campione di canoa), che ha messo l’accento sul difficile traguardo già raggiunto con le qualificazioni olimpiche, e sui valori formativi ed educativi dello sport.

Interpellati dal giornalista Filippo Grassia, moderatore dell’incontro, hanno portato la loro testimonianza  “olimpica” e sportiva il campione di scherma plurimedagliato Andrea Cassarà, che conta di vincere a Rio “una medaglia, meglio ancora due”; l’ex oro della ginnastica Igor Cassina (“possiamo puntare a diverse medaglie, in particolare nel femminile”);  Carlo Recalcati, il ct che ha portato il basket azzurro al massimo traguardo dell’argento olimpico ad Atene 2004 e che ha espresso tutto il suo ottimismo in vista del torneo preolimpico di qualificazione che si terrà in luglio a Torino. Sono intervenuti inoltre Luciano Buonfiglio, presidente della Federazione Italiana Canoa e Cayak e vicepresidente del CONI, e il prof. Franco Ascani, presidente della Federazione Internazionale del Cinema e Televisione Sportivi, che ha lanciato il sogno olimpico del prossimo futuro: “Olimpiadi Roma 2024”.

Giovanni Malagò, che recentemente aveva dichiarato di sperare in almeno 25 medaglie a Rio, all’incontro di Milano ha messo l’accento soprattutto sulla difficoltà delle qualificazioni olimpiche, diventate “un vero incubo soprattutto per gli sport di squadra”. “Gare dure, pochi posti, gli ospitanti tutti qualificati”. E’ questo un aspetto nuovo che porta legittimamente a considerare le qualificazioni “già importanti quanto una medaglia”. Della stessa opinione Perri, Recalcati e Buonfiglio. E con un rimprovero ai media, il presidente del CONI ha voluto sottolineare che “ciò che conta veramente per valutare il successo olimpico non è la classifica degli ori conquistati; conta la somma di tutte le medaglie, ma ancora di più la somma dei punteggi realizzati dagli atleti. Nessun giornale però lo mette in evidenza”.

E la voce della stampa, quella più che mai specializzata, è stata portata da Umberto Zapelloni, che ha parlato della “task force” che la Gazzetta spedirà a Rio: 13 inviati, che assieme alla redazione dovranno anche combattere col problema del fuso orario, così penalizzante per i giornali europei. Da qui un potenziamento del sito web della “Rosea”, che sarà attivo 24 ore su 24. Al sito il compito di dare notizie in tempo reale, al quotidiano quello dell’approfondimento.

Antonio Rossi, assesssore allo Sport, ha confessato le intense emozioni della “meravigliosa avventura” vissuta da atleta e infine da portabandiera ad ogni singola Olimpiade cui ha partecipato, da Barcellona 1992 a Pechino 2008. Davvero rilevante, ha aggiunto, il lavoro che la Regione Lombardia sta facendo sul fronte dell’educazione e della pratica sportiva fra i giovani.

E poi lo chef Oldani, “calciatore mancato” per colpa di un infortunio che lo costrinse a inseguire il suo secondo sogno, quello della cucina. Quale sarà lo spirito della sua “dieta” olimpica? “Realizzare una giusta selezione e unione di ingredienti italiani e brasiliani”. Nello sport e nella cucina, ha detto, c’è un’importante analogia: “In entrambi ci vogliono regole ed educazione, e credo che così come lo sport anche il fattore nutrizione/sport debba entrare nelle scuole”.

Cosa si aspetta il Brasile da queste Olimpiadi? “L’obiettivo del nostro Paese è di non essere più soltanto la gran forza del calcio che tutti conoscono,  ma una tra le 10 forze sportive mondiali”: lo ha detto il console Cabral de Mello, aggiungendo che la buona riuscita di questi Giochi è fondamentale tanto più perché si tratta delle prime Olimpiadi della storia in Sud America.  Per questo c’è il massimo impegno di Rio e di tutto il Paese su vari fronti, a cominciare da quello della sicurezza. Secondo il console, le tensioni politiche che travagliano il Brasile saranno certamente allentate di qui a tre mesi, e quanto al virus Zika i rischi saranno minimi, sia per effetto della stagione invernale australe sia per la massima attenzione delle autorità sanitarie.

A conclusione dell’incontro, medaglie del GLGS-USSI agli intervenuti e fotoricordo del presidente Malagò col comandante della Scuola Militare e con i giovani cadetti in divisa, futuri uffficiali dell’Esercito.

 

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